L'architettura italiana del secondo Novecento in 10 viaggi fotografici - Giornale dell'Architettura

2023-02-15 15:33:09 By : Ms. Nicole He

MAGAZINE LIBERO E INDIPENDENTE SULLE CULTURE DEL PROGETTO E DELLA CITTÀ Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.  Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369 Fondatore: Carlo Olmo.  Direttore: Luca Gibello.  Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Michele Roda, Veronica Rodenigo, Ubaldo Spina.

Written by: Lucio Bove • 5 Luglio 2022• Reviews

ROMA. La mostra “10 viaggi nell’architettura italiana” è stata recentemente inaugurata al Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, seconda tappa dopo la Triennale di Milano dell’autunno 2021. Dieci giovani fotografi italiani hanno immortalato 256 architetture contemporanee dislocate lungo la penisola, offrendo un’ampia panoramica sullo stato di fatto del nostro patrimonio edilizio, sia di “monumentalità” iconiche quanto di realtà meno note.

La mostra nasce da un progetto avviato nel 2018 per istituire una piattaforma digitale in cui poter raccogliere il materiale fotografico prodotto nell’ambito del Censimento nazionale delle architetture del secondo Novecento: uno strumento specialistico di cui si è dotato il Ministero della Cultura (MiC) per documentare il patrimonio architettonico italiano edificato dal 1945. La collaborazione tra il Ministero e un gruppo di ricerca guidato dal Dipartimento di Architettura e Progetto DiAP (Università La Sapienza di Roma) – supportato da Do.Co.Mo.Mo. Italia – ha permesso la redazione di cinque percorsi tematici che hanno indagato 120 architetture, documentati da fotografi professionisti.

L’utilizzo di immagini per veicolare messaggi attraverso piattaforme telematiche, anche e specialmente nel settore dell’architettura, è in costante aumento. L’elaborazione di materiale grafico e fotografico, render e video 3D sempre più sofisticati sono esempi di quanto il digitale sia una forma di diffusione a più ampio spettro rispetto alle riviste specialistiche o al cartaceo in generale. È da questo presupposto che la Direzione generale creatività contemporanea del MiC, nel 2019, ha attivato una collaborazione con il Museo di fotografia contemporanea (MUFOCO) e la Triennale di Milano per ampliare il progetto dell’anno precedente. A seguito di una selezione pubblica rivolta ad autori sotto i quaranta anni sono stati selezionati dieci fotografi (Roberto Boccaccino, Marina Caneve, Davide Cossu, Louis De Belle, Luca Girardini e Marco Zorzanello, Paolo Lindozzi, Allegra Martin, Simone Mizzotti, Flavia Rossi, Alberto Sinigaglia) che hanno prodotto un corpus di oltre 3.000 scatti.

Il percorso espositivo raccoglie 108 stampe di medio e grande formato poste su esili strutture metalliche nere. I montanti sono avvitati a un pavimento industriale galleggiante con modulo costante di 60×60 cm. I 400 elementi delle pedane sono sospesi ad altezze variabili per delineare una topografia astratta dell’Italia; con verosimiglianza schematica si leggono le grandi pianure nazionali – compresa la zona padana, unica parte calpestabile dal visitatore – i rilievi appenninici e le creste alpine, circumnavigabili mentre si osservano le fotografie sospese.

Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia si notano grandi firme di architetti del calibro di Carlo Scarpa, Giuseppe e Alberto Samonà, Mario Ridolfi o Carlo Mollino, intraprendendo dieci ampi viaggi dagli anni cinquanta del secolo scorso fino ai primi due decenni degli anni Duemila. I percorsi e le soste dei fotografi emergono in pianta da un filo conduttore verde acqua, numerando le soste per documentare gli edifici in oggetto. Le didascalie poste dietro le rispettive immagini sono “unite alle cornici da magneti al neodimio, in modo da facilitare la scelta curatoriale e la riconfigurazione dei percorsi che attraversano l’installazione”, come riportato dallo stesso Studio Folder di Milano, autore dell’allestimento. I designer dello Studio, vincitori del primo premio nella categoria Exhibition Design dell’edizione 2022 degli European Design Awards, sono stati contattati direttamente dalla Direzione generale creatività contemporanea, dalla Triennale di Milano e dal Museo di fotografia contemporanea.

Leggerezza e tridimensionalità dell’archivio itinerante, impatto visivo stimolante e coinvolgente sono le caratteristiche di una mostra pensata per essere “smontata e rimontata senza sprechi né perdita di materiale”, anche in termini di minimo ingombro in fase di spedizione. Le aste che sostengono le pedane dei moduli sono circolari e di color argento, mentre i supporti delle fotografie sono dei tubolari neri a sezione quadrata. La variazione cromatica aumenta il distacco tra il supporto e l’oggetto, dove il nero domina anche la stampa della cartina nazionale.

A differenza della rassegna milanese allestita nella sala centrale del Palazzo della Triennale di Giovanni Muzio, la collocazione a Palazzo Altemps permette una panoramica visione dalle logge del piano nobile: la scenografica disposizione dei moduli occupa l’intero cortile della nobiliare dimora romana, addolcendo a volo d’uccello alcune prospettiche “interferenze” riscontrabili invece al piano terra. Gli esili supporti ingabbiano Ercole, Demetra, il pugile a riposo e Menade della collezione Altemps, tagliando con sferzanti lame l’ordine lapideo dell’edificio, frammentandone l’equilibrata visione che, solitamente, si ha del tutto.

Le trame metalliche quadrate e rettangolari di Studio Folder s’inseriscono nel solco degli allestimenti che hanno avuto grandi realizzazioni a Milano e proprio nel Palazzo dell’arte di Parco Sempione: basti ricordare le sale di Franco Albini, quelle di Edoardo Persico e Marcello Nizzoli per la Mostra dell’aeronautica italiana del 1934, o anche solo gli interventi di BBPR e di Franco Albini (con Giovani Romano) alla VI Triennale del 1936.

Milano e Roma, due modi diversi di contestualizzare con la consapevolezza della dialogicità proficua tra la creatività contemporanea e il confronto con “scatole e cornici” storiche. Si apprezza l’attenzione alla riduzione dello spreco e dei costi di trasporto per modelli espositivi virtuosi; ancora più, si ammira che i contesti vengano di volta in volta interrogati e messi in dialogo affinché il viaggio lungo l’architettura italiana del secondo Novecento parta dalla comprensione e valorizzazione delle vette artistiche del suo passato, sia quelle prossime che quelle più lontane.

Immagine di copertina: © Direzione generale creatività contemporanea (MiC)

“10 viaggi nell’architettura contemporanea italiana”

24 giugno – 4 settembre 2022 Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps, piazza di S. Apollinare 46, Roma dal martedì alla domenica ore 11-18 museonazionaleromano.beniculturali.it

Architetto specialista in Beni Architettonici e del Paesaggio, si è formato tra l’Università degli Studi di Ferrara e La Sapienza di Roma. I suoi interessi sono orientati verso la storia dell’architettura e le questioni teoriche del restauro, anche come autore di articoli divulgativi del settore

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