Sicuri che le ibride inquinino più delle elettriche? - Vaielettrico

2023-02-15 15:34:42 By : Ms. Lisa Tan

Sicuri che le ibride inquinino più delle elettriche? Roberto, un lettore, è convinto che non ci sia poi una gran differenza tra i due tipi di auto. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

“C aro Vaielettrico, un amico che lavora in una concessionaria d’auto mi dice di non farmi incantare dalla sirene dell’elettrico. A suo dire non c’è poi questa gran differenza nell’inquinamento, posto che produrre le batterie si fanno un sacco di emissioni. Capisco che dovete difendere la vostra causa, ma forse dovreste ammettere che l’elettrico non è l’unica soluzione per avere nelle strade un’aria migliore. E che un certo fanatismo che sembra scimmiottare lo sport e la politica, non aiuta a trovare delle soluzioni ragionevoli. Anche dal punto di vista economico, visto che le elettriche costicchiano. Avete dati certi per sostenere le vostre tesi? O vi rifate a qualche lobby che tira l’acqua al suo mulino, esattamente come la lobby del petrolio? Grazie per la risposta“. Roberto Rosi .

Risposta. Spiacenti di deluderla: non siamo una lobby. Siamo solo un gruppo di giornalisti che tenta di decifrare vantaggi e svantaggi dell’elettrico, senza nascondere nulla. Quanto al tema delle emissioni, ci sono centinaia di studi che dicono che le EV nell’intero ciclo di vita sono più sostenibili. E c’è un ente indipendente a livello europeo, Green NCAP, che ha le strutture per provarle tutte le auto, in laboratorio e su strada. Giudicando la loro sostenibilità con un punteggio finale. Ebbene: le elettriche escono tutte con 5 stelle, il massimo, e voti molto alti anche nei sotto-settori. Le ibride, anche le più efficienti, arrivano a 3, con voti molto inferiori. Poi: ci sono ibride e ibride e le differenze sono importanti tra mild e full. Ma anche se consideriamo quelle che comunemente vengono considerate le più efficienti, le Toyota, la sostanza non cambia.

Prendiamo infatti le ultime tornate di test: tra le vetture esaminate c’è proprio una Toyota ibrida, la Yaris Cross 1.5 Hybrid. Il punteggio finale non va oltre le 3 stelle, con voti di 6,7, 5,2 e 3,7 nei tre sotto-settori. Tutte le elettriche escono con 5 stelle e sono Ioniq 5, Nio ET 7, Renault Megane E-Tech e Tesla Model 3. Quest’ultima rasenta la perfezione, con 10, 9,6 e 9,8. Ma se prendiamo un’auto più vicina a noi, come la Fiat 500, la differenza è ancora più schiacciante. La versione elettrica, esaminata nel 2021, è uscita addirittura con tre 10, meglio anche della Tesla Model 3. La versione Hybrid 1.0 ha conseguito tre stelle, con questi voti nei tre sotto-settori: 4,3, 6,3 e 5,2. Come si può vedere, c’è un abisso. E speriamo che il nostro lettore lo faccia sapere anche al suo amico, che può trovare qui tutte le pagelle di Green NCAP.

Secondo me la domanda è mal posta, e di conseguenza lo è anche la risposta. La produzione di un ev è più inquinante rispetto ad una termica, e l’uso di una termica è più inquinante dell’uso di una ev, quindi la vera domanda è dopo quanti km si ha il pareggio. Se uno non arriva al punto di pareggio inquina meno comprando una termica.

È già stato detto ma è meglio ripeterlo: questo è corretto per la CO2 ma per le emissioni nocive per la salute nelle nostre strade non c’è punto di pareggio, ovvero una ZEV è sempre migliore di una termica, a partire dal primo km.

Si ok, ma questo vuol un po dire anche “essere ecologici col cu** degli altri” hehe le fanno molto lontano da dove vivo io e quindi chissene frega… L’aria poi gira e arriva in qualche modo anche a noi, o nell’acqua o nel cibo o direttamente nell’aria almeno per i modi diretti, più gli aspetti indiretti su ecosistemi che a catena possono avere conseguenze importanti per tutti.. Temperature aria e oceani, migrazione ed estinzione di animali di cui ci nutriamo etc etc così difficile dire ok bene abbiamo fatto qualcosa meglio con le elettriche ma c’è ancora tanto tanto lavoro da fare prima che sia a quasi impatto zero? In fondo non è mica l’unica cosa su cui c’è da lavorare nei prossimi decenni per cercare di non dover vivere con la maschera ad ossigeno perché c’è troppa co2 nell’aria, si può anche dire che l’auto elettrica non è troppo più ecologica di una termica, un gran bel passo avanti ma non ancora 100% green

“si può anche dire che l’auto elettrica non è troppo più ecologica di una termica”

Ah, dire si può dire tutto. C’è chi dice che la terra è piatta e che il riscaldamento globale non esiste. Ma ripetere allo sfinimento un’opinione non la rende più vera. Le auto elettriche sono già oggi LA META’ meno inquinanti delle termiche, pur producendo la corrente con un mix al 50% da metano. Se questo vuol dire “non è troppo più ecologica”, ok. Trovami un’altra tecnologia che ha dimezzato l’inquinamento prodotto.

Si procede per incrementi, ogni tecnologia introdotta migliora la situazione, la si adotta e poi per iterazione si sviluppa la versione successiva, migliore. Sedersi ad aspettare sulla riva del fiume la tecnologia messianica che ci salverà (che non esiste) è ottima per autoassolverci e non fare niente, ma è di nessuna utilità. Anche quando declamatica come stile di vita è pure dannosa, perchè invoglia altri a fare altrettanto.

Anche perché volendo seguire il discorso di Xardus si arriverebbe alla ovvia conclusione che dovremmo usare solo i piedi o la bicicletta nelle città, non certo insistere a inquinare l’aria che respiriamo continuando a usare i motori a combustione.

Prendersela con i terrapiattisti non mi sembra una bella trovata. Quanti sono? Piuttosto sui costi dell’elettricità non fidiamoci troppo. Penso che prima o poi il governo metterà una tassa sull’autoproduzione di energia elettrica. Ed è anche giusto come per tutte le tasse su chi produce qualcosa. Non si possono fare i conti senza l’oste.

@Mosè questa è proprio bella. Allora mettiamo la tassa sulla pasta al pomodoro e siamo a posto. Più seriamente: le tasse si mettono su quello che si vende non sull’autoconsumo.

Mosè quindi secondo lei esiste una legge che tassa qualunque cosa si produca???? Ne è proprio certo?? Non è che si sbaglia con la legg che tassa qualunque cosa sj commercia, cioè si vende per ricavarne profitto?? Perché sennò io sono un evasore perché la tassa sulla pasta fatta in xsa che mi produco da solo non l’ho mai pagata… è neanche mio padre ha mai pagato la tassa sui prodotti che si ajtoproduce da sempre nel suo orto… Le tasse si pagano, come è giusto chs sia, sulle cose che si vendono non certo su quello che ti produci ed utilizzi tu in prima persona… è talmente vero e giusto questo principio che già ora, anzi da sempre la corrente che chiunque ha un impianto fotovoltaico non consuma sa per sé (o direttamente o attraverso lo scambio sul posto) è soggetta a tassazione perché è una cosa che ha tutti gli effetti vendi e perciò ti fa reddito… Ma è altamente incostituzionale una eventuale legge che ti vada a tassare, sotto qualsiasi forma, la corrente che produci con apparati di tua proprietà e che non vendi ma utilizzi direttamente tu stesso… perché non sta utilizzando nessuna cosa della collettività e non stai vendendo nulla a nessuno quindi nessuno puoi venirti a chiedere 1 centesimo di tasse.

@Mosè: fossi in te farei attenzione ad andare in bagno, perché prima o poi ti tasseranno anche quella produzione.

@Mosè con la diffusione massiva di auto elettriche direi dell’elettrificazione in generale lo stato ,alias noi cittadini, risparmierà una tombola di sanità per malattie polmonari e cardiovascolari per ogni punto di calo di inquinamento in città

solo per questo “giochino” varrebbe la candela senza scomodare il global warming, che siccome non abito alle maldive o a ischia .. fottesega ma nessuno ne parla , ne quelli che dovrebbero parlare energia,di rinnovabili ne quelli che dovrebbero parlare di mobilità, sostenibile -_-

Ma *veramente* crede che il problema sia che “dovremo vivere con la maschera per la troppa CO2”?

Se e’ cosi’ il sistema di comunicazione di massa (e quello scolastico probabilmente) ha tragicamente fallito…

Xardus, fammi capire: il problema della troppa CO2 è la tossicità dell’aria da respirare? Questo è quello che hai scritto, spero non fosse quello che volevi davvero scrivere.

Ovvio che nella situazione di “scarsita’” attuale di vetture elettriche, a livello di societa’ sarebbe vantaggioso privilegiare le auto che fanno tanti chilometri; pero’ alla fine quello che conta e’ la media, e le emissioni in piu’ di chi sfrutta poco l’auto sara’ bilanciata da chi fa molti chilometri piu’ della media.

Inoltre, non dimentichiamoci che fra gli obiettivi c’e’ il miglioramento della mobilita’ pubblica e condivisa, con riduzione contemporanea del parco auto circolante.

Se poi le vetture a guida autonoma venissero messe sul mercato e offrissero servizi di robotaxi, il numero di vetture in circolazione diminuira’ ancora di piu’.

Bisogna vedere in Italia che cosa succederebbe, dal momento che non siamo riusciti ad avere nemmeno uber…

Rimango basito. Per fortuna ancora esistono i Sofim usati.

Anche i cavalli, se per questo.

Di mezza età, buoni anche quelli. Vai tutto!

No dai raga se lo dice il suo amico che lavora in concessionaria… Spero però che non sia lo stesso che ho incontrato io in un grosso concessionario della mia zona che mi sconsigliava vivamente l’elettrico nonostante abbia casa con 6Kwp di fotovoltaico e posto auto privato. L’ho salutato chiedendogli se oltre alle provvigioni sulle vendite di auto avesse anche premi sulla vendita di litri di benzina perché altrimenti non si poteva spiegare il suo atteggiamento

Dev’essere suo cuggino il venditore della concessionaria….?

Ma se in Italia ci fossero solo macchine elettriche il sistema elettrico non regge secondo il mio parere anche con tante centrali ad energia nucleare e questo non lo sento dire da nessuno

E’ una bufala colossale, ecco perchè non lo sente dire. Terna guarda al 2050: ecco i conti dell’Italia green (e in auto elettrica)

Se non lo senti dire da nessuno potrebbe essere che non esista certezza che il sistema elettrico non regga.

anche secondo il parere del mio pesce rosso il mondo è fatto solo di acqua?

Purtroppo ormai si sta diffondendo questa leggenda metropolitana che ci vogliono tipo 200 tonnellate di terre rare per fare una batteria… Come se il metallo per produrre i motori a scoppio si trovasse già estratto e purificato dal grossista.

Nelle batterie non c’è un grammo di terre rare. Le terre rare sono nei motori elettrici a magneti permanenti (tutti i motori elettrici, non solo quelli ad uso automobilistico che sono una piccola parcentule) . E’ incredibile l’ignoranza dilagante ache ai massimi livelli (Cingolani, Tavares)

Si beh oramai dicendo terre rare si intende un po la qualunque, litio e cobalto compresi quando son rari solo per noi in Europa ? tolti quelli gli altri son materiali abbastanza comuni e meno costosi (ferro rame grafite etc)

Eviterei di affrontare temi complessi “alla qualunque”. Litio e cobalto sono metalli e non terre, e non sono affatto rari (il litio è il quarto elemento più diffuso sul Pianeta). Il cobalto è un metallo prezioso e concentrato in pochi Paesi, per esempio il Congo. Viene utilizzato soprattutto per la raffinazione del perolio…. Sempre meno nelle chimica delle batterie agli ioni di litio: da zero (nelle celle litio-ferro-fosfato) a pochi kg su batterie da 3-4 quintali.

I cinesi hanno riserve di litio “colossali”, ma per la loro produzione bastano per anni, non decenni, dunque e’ previsto il litio di sintesi, ottenuto, con sacrificio, da terre piuttosto comuni. Il cobalto e’ un problema piu’ lontano ma e’ piu’ problematico risolverlo.

Gianluca, se parli di litio “di sintesi” hai la stessa concezione della chimica degli alchimisti medievali, che pensavano di poter tramutare il piombo in oro.

Per sintetizzare il litio ci vogliono reazioni nucleari… non molto pratico.

Pero’ non e’ particolarmente raro, anzi e’ diffuso su quasi tutta la crosta terrestre. Semplicemente, e’ reattivo, e si trova in composti che si devono raffinare (ma come per la maggior parte dei metali).

La carenza attuale e’ dovuta al fatto che “improvvisamente” si e’ cominciato a usarlo in modo molto piu’ ampio: l’estrazione era calibrata per la produizione di batterie per cellulari e laptop, e le richieste per batterie da molti kWh invece di pochi Wh hanno esaurito le riserve disponibili, ed espandere le operazioni minerarie non e’ qualcosa che si fa in tempi rapidi.

Massimo non credo che sia ignoranza, questi seguono una narrazione e non si fanno scrupoli a raccontare frottole se necessario.

E’ politica con la p piccola.

Esatto Lenardo e’ disinformazione pura… come quella sul grafene nei vaccini, le terre rare eccetera.

Nonostante quello che dice Giuseppe, non e’ vero che non le dice nessuno, si vedono ripetute da tutte le parti, soprattutto in forum meno selettivi di questo. Ed e’ evidente che c’e’ chi ha interesse a rallentare l’ingresso delle nuove tecnologie:

Un produttore che non e’ pronto a vendere auto elettriche, ha pronti degli argomenti per incutere timore, incertezza e dubbi (in inglese: FUD) sulle tecnologie degli avversari. Chi produce petrolio, o cerca di vivere sulla rendita di un sistema elettrico centralizzato, mette dubbi sulla sostenibilita’ del solare… e in modo subdolo: se l’interlocutore ha sensibilita’ “ecologiche”, punta sulla “sporcizia” del nuovo sostituto.

Succede un po’ in tutti i campi, e alcune narrative sono piu’ efficaci di altre: per esempio, gli “organismi geneticamente modificati”, in Italia (ma anche in Europa) non si possono nemmeno piu’ nominare senza levate di scudi da tutte le parti.

O si punta sulla paura (o l’ignoranza) della chimica per vendere un prodotto “senza”…

non è strano che ci si confonda , il litio era un materiale estratto in piccolissime quantità fino a 20 anni fa , ma nn per questo è raro. terre rare sono il palladio , il platino ,oro credo e metalli pesanti in generale (diversi dal piombo che è piu abbondante) . dipende poi dalla concentrazione nella crosta terrestre e difficoltà di estrazione .

No, Matteo: le terre rare sono 17 elementi della tavola periodica praticamente sconosciuti ai non addetti ai lavori. Ne cito alcuni utilizzati nei magneti per i motori elettrici a magneti permanenti: cerio (Ce), disprosio (Dy), neodimio ( Nd).

Finalmente qualcuno che ne sa (o almeno si è informato). Che poi, a dispetto del nome non sono neanche così rare, il disprosio mi pare sia 10 volte più diffuso dell’oro.

ok grazie , scusate la castroneria , per chi fosse interessato :https://it.wikipedia.org/wiki/Terre_rare tltr: le terre rare sono Scandio,Ittrio,Lantanio,Cerio,Praseomimio,neodimio,Promezio,Samario,Europio,Gadolinio,Terbio,Disprosio,Olmio,Erbio,tullio,Itterbio,Lutezio. a quanto pare nessuno di questi elementi a parte il neodimio si trova in grandi quantita nelle auto elettriche .oltre ovviamente a materiali come rame , litio , cobalto ,manganese etc . che pero sono si costosi , ma abbondano sulla crosta terrestre (anche il ferro nelle batterie lfp su cui si punta perecchio per il grid storage).

tranne in quelli a induzione credo , dato che contengono principalmente alluminio e rame .

Invito a vedere per intero la puntata di Tg2 dossier del 21.11.2022 https://www.rainews.it/rubriche/tg2dossier al minuto 24’25” l’ex ministro Cingolani cita il ciclo di produzione di una auto elettrica, dalla miniera per l’estrazione delle terre rare al concessionario.

Sì ma Cingolani si guarda bene dal citare il ciclo di vita dal giacimento al serbatoio o alla caldaia dei carburanti, altrimenti dovrebbe sputarsi in un occhio da solo.

Io trovo un ragionamento di buon senso quello espresso nell’intervista. Il processo verso l’elettrificazione va fatto ed è innegabile, ma la transizione verso le zero emissioni va governata con lungimiranza altrimenti finiremo per dipendere in toto dai paesi asiatici, cosa che attualmente si attesta nell’ordine dell’80%. Tavares dice bene quando parla che in Europa si ragiona in forma dogmatica e non pragmatica. Volendo e imponendo le auto elettriche senza una infrastruttura che di fatto le sostiene e la cui alimentazione provenga da fonti green. Si sarebbe dovuto procedere al contrario, partendo dalle fonti verdi a seguire l’infrastruttura e infine i veicoli. Altro passaggio importante a mio giudizio è quello relativo alla forza lavoro che si perderà senza interventi a sostegno da parte dello Stato.

Si sarebbe dovuto fare ma non si è fatto e ora si dice di aspettare a farlo. Si illumina la lampadina ora?

Comunque abbiamo avanti due possibilità: 1) Fare come dice Cingolani e cricca, rallentare il più possibile e vivacchiare per poi alla fine farsi bastonare dai cinesi, coreani, americani e compagnia cantando; 2) Abbracciare il cambiamento e accelerare il più possibile la trasformazione cercando di recuperare il tempo perso sulla concorrenza e cercare di evitare di lasciare tutto il know how agli altri.

Se pensiamo che la 1) sia vincente, ci servono tanti tanti auguri per il nostro futuro…

Comunque mi rendo conto che Cingolani & co. padroneggiano l’arte di imbonire il pubblico e convincerli che stanno dicendo cose di buon senso.

Purtroppo ognuno ha la leadership che si merita.

Non so che leadership abbia Lei, ma personalmente non faccio una questione di bandiera politica (oltretutto non sono stato neanche loro elettore). La sua riposta è priva di alcun contenuto e non meriterebbe neanche risposta , ma voglio perdere tempo. Lei è in grado di dare una ricetta che non ci metta in ginocchio prima della data prefissata alla morte del termico? Se si la tiri fuori, luminare del piffero!

@Luca Varbaro perché offende? Non mi pare il caso…

Io non sono un luminare, la storia insegna che quando avvengono certi cambiamenti chi cerca di rallentarli soccombe, e solo chi li segue riesce a sopravvivere. E’ con la tristezza nel cuore che vedo gli imbonitori dare false speranze alle persone e, quel che è peggio, aggravare ulteriormente la situazione. Io sono fuori dai campi automotive e energia, potrei anche fregarmene della cosa, ma la situazione è tragica e c’è chi sta facendo di tutto per renderla ancora più tragica.

https://youtu.be/2b3ttqYDwF0

Chi offende non sono certo io…si rilegga quel che scrive piuttosto

Non vedo dove posso averla offesa, ma nel caso le chiedo scusa.

Purtroppo questo non cambia il fatto che negare l’evidenza e rallentare il cambiamento sia un ulteriore passo verso il baratro.

Luca perdonami ma ti sei mai chiesto perché attualmente dipendiamo al 80% dai paesi asiatici per certe materie prime? Forse pensi che è perché loro sono fortunati e l’80% dei giacimenti sono sul loro territorio? E no amico mio non è così!!! Loro controllano quella fetta perché qui in Europa fino ad ora si è pensato solo a proteggere gli interessi dei soliti noti (petrolieri e costruttori tradizionali) e per farlo si è messo qualsiasi cosa possibile (a partire dalla disinformazione( ad ostacolare tutto ciò che riguarda l’elettico… Così ci siamo ritrovato a letteralmente regalare qualsiasi giacimento conosciuto del mondo ai asiatici che se lo sono preso per 2 spicci… Ed ora la soluzione quale sarebbe? Anziché svegliarsi ed iniziare a correre più possibile per recuperare i decenni di ritardo che abbiamo accumulato si vorrebbe continuare ad ostacolare e rallentare anche quel poco (si perché veramente poco si sta ancora facendo) che si fa con il miraggio dei carburanti sintetici…. ti faccio una paio di semplici domande: secondo te chi li produrrà questi carburanti sintetici se non le solite compagnie petrolifere?? E su quali motori andrebbero ad essere utilizzati se non in quelli dei soliti costruttori tradizionali?? Continuamk a difendere gli interessi dei soliti noti che i vantaggi sono visibilissimi, basta guardare che belle stagioni stiamo passando…. I carburanti sintetici sono la truffa più grande che ci possano essere perché innanzitutto non potranno mai essere economicamente accessibili alla massa: basta guardare quanta energia e materia prima serve per produrli.. in secondo luogo sono solo fintamente puliti perché l’unica cosa che viene compensata (semmai è vero perché a quanto ne so io dati reali veramente misurati non esistono ma solo conti teorici) è la CO2 prodotta nella combustione da quella catturata NELL’ULTIMO PASSAGGIO della loro produzione… è tutta la CO2 per i passaggi di produzione precedenti? E quella per il trasporto del carburante? E tutti gli altri veleni che escono dal tubo di scappamento oltre il CO2 (NOx, particolato, ecc.. ecc..) che nella combustione attraverso aria atmosferica è impossibile non far formare a prescindere dal carburante che viene bruciato (si formano anche con la combustione dell’idrogeno)? Ed il fatto che in ogni caso un auto termica ci porta le sue emissioni fin sotto il naso mentre quelle (comunque molto minori) di un auto elettrica sono l’esatto contrario… Ed il fatto che un auto termica non ha la frenata rigeneratrice è quindi si è obbligati ad avere altre emissioni dai freni (non a caso il fatto la nuova normativa Euro 7 introduca un controllo anche su di queste emissioni uno dei punti che piace di meno ai costruttori pro termico…)? E tutti quelli che io chiamo “combustibili secondari” dei motori termici? E che consuma a ettolitri e quintali durante la sua vita e con i combustibili fossili non cambierebbe nulla? Intendo l’olio motore, il liquido antigelo con i loro vari filtri , i dischi delle frizioni, le parti della trasmissione ed in generale le decine di parti che in un motore termico sono e saranno sempre indispensabili mentre nel motore elettrico non esistono proprio…

Il sistema a carburanti sintetici è solo l’ennesimo tentativo di un certo mondo, che conosciamo benissimo di far finta di cambiare tutto senza in realtà cambiare nulla… e lo sarà qualsiasi sistema fondato sulla combustione che come sistema per produrre movimento è contemporaneamente il processo meno efficiente e meno pulito esistente…

Fortunati di cosa? Loro hanno il monopolio delle materie prime necessaria per tutta l’elettronica mondiale. Le risulta che il nostro Paese abbia giacimenti in tal senso? Volenti o nolenti siamo dipendenti da queste nazioni. La questione è dobbiamo arrivare alle zero emissioni e siamo tutti d’accordo, perfetto. Quale sarebbe la ricetta?

Alcune considerazioni: I carburanti sintetici sono la truffa più grande che ci possano essere perché innanzitutto non potranno mai essere economicamente accessibili alla massa….cosa non può essere accessibile il carburante? Io di accessibile al momento vedo solo le auto a combustione di elettrico trovo davvero poco se non niente. Chi ha mai detto che i carburanti sintetici siano la soluzione? Lo ripeto perchè forse è sfuggito, qui si tratta di governare il periodo di transizione e come afferma Lei……”Anziché svegliarsi ed iniziare a correre più possibile per recuperare i decenni di ritardo che abbiamo accumulato si vorrebbe continuare ad ostacolare e rallentare anche quel poco (si perché veramente poco si sta ancora facendo) che si fa con il miraggio dei carburanti sintetici….” La data di scadenza imposta è troppo ravvicinata per gestire la transizione e nessuno che si mette in discussione rispetto a cosa provocherà questo a livello lavorativo, nella stessa gestione energetica e nel trasporto della stessa utenza.

Lo stop ai motori termici a carburanti fossili nel 2035 è solo una di un corposo pacchetto di misure europee in via di approvazione. Il pacchetto si chiama “Fit for 55”, dove 55% è la percentuale di riduzione delle emissioni di CO2 nel 2030, rispetto ai livelli del 1990. Con il precedente pacchetto 20-20-20 l’Europa ha centrato il primo obiettivo di ridurre le emissioni del 20% nel 2020 (in realtà il taglio è stato del 23%). Il nuovo pacchietto prevede il 70% di energia elettrica da fonti rinnovabili; un aumento di 10 volte delle infrastrutture di ricarica (solo per l’Italia l’Ue mette a disposizione 700 milioni di euro); un piano di finanziamenti straordinari per portare in Europa la produzione delle batterie di seconda generazione (e ora anche dei nuovi semiconduttori); fondi per supportare la conversione della filiera automotive. Quindi quello che sostiene Tavares è semplicemente falso.

@Luca lei quanti cellulari, computer portatili, televisori, elettrodomestici possiede che sono prodotti totalmente in Europa? Per non parlare della componentistica presente nelle auto termiche attuali. O dei vestiti, o di altri mille prodotti.

Questa lagna dell’invasione cinese ha stancato: ci accorgiamo solo per l’auto elettrica che TUTTA la produzione di dispositivi elettronici (e non) avviene in Asia?

Ma chi è che si sta lagnando, qui è da capire come governare il processo di transizione di che diavolo parla, legga bene prima di fare considerazioni.senza senso

@Luca è giusto governare la transizione.

Abbiamo due opzioni: rallentarla per ridurre l’impatto sulle attuali produzioni oppure cavalcarla cercando di restare al passo sull’innovazione.

Con la prima scelta si compra tempo e si mette un’ipoteca grossa come una caserma sulle nostre capacità industriali future, con la seconda scelta si lavora per non essere condannati definitivamente all’irrilevanza industriale.

Proprio ieri commentavo con un collega questi dati:

Global launch totals for 2022: SpaceX: 54 China: 52 Russia: 19 US (w/o SpaceX): 15 Rocket Lab (US/NZ): 9 Europe: 4 India: 4 Iran: 1 Korea: 1

Il settore spaziale ce lo siamo praticamente giocato. Sta in piedi solo grazie ai finanziamenti statali.

Per l’automotive se non ci muoviamo dovremo reintrodurre il reddito di cittadinanza.

@Leonardo assolutamente, ma spaventare la gente con “l’invasione cinese” come han fatto molti politici è risibile e ipocrita, pensando a come siamo già permeati da questa invasione e come fondamentalmente l’abbiamo voluta noi stessi, alla ricerca di prodotti a costi sempre più bassi.

Fa impressione vedere i soli 4 lanci in Europa, pensando che quando iniziarono i lanci di Ariane 4 e 5, ormai più di vent’anni fa, era la tecnologia più all’avanguardia. Ma il riciclo del primo stadio di Space X ha spazzato via la concorrenza.

Per la gestione della transizione, bisognerebbe intanto avere una “governance” che la transizione la vuole fare, e non si aggrappa a baggianate (vorrei scrivere altro ma stiamo sull’educato) come la neutralità energetica. Poi operativamente si potrebbe iniziare col NON dare più incentivi ad automobili che emettono più di 0gr/CO2. Ciò non impedirebbe a chi vuole cambiare l’auto di vent’anni fa di prendererne una usata di 5-10 anni fa, mentre aiuterebbe nell’acquisto di auto elettriche, col doppio risultato di abbassarne il costo nel medio periodo, e di ridurre l’inquinamento medio del parco circolante.

già , e considerate che nn accenna al riciclo delle “terre rare ” cosa che col carburante nn puoi fare ?. il litio si potrebbe gia estrarre in italia , a roma ci stanno provando. basta il know how , e quello col tempo si importa , basta lungimiranza e investimenti.

tu sai che per calcolare le emissioni di un’auto termica viene considerato solo la benza nel momento che viene bruciata? .. eh si .. perche lo sanno tutti che la benzina sgorga naturalmente dalla pompa, non ha costi per la logistica, niente costi di raffinazione, nessun costo di trasporto in mega petroliere, nessun costo di estrazione … bla bla bla …. per costo intendo costo ambientale. AHHHHH dimenticavo un piccolo particolare termico = economia lineare … elettrico = economia circolare … non 100% pero la strada è decisamente migliore rispetto al termico

Non nego in alcun modo che anche l’auto a combustione nel suo ciclo di vita abbia il suo impatto. Il focus a mio giudizio alla luce degli accadimenti odierni è come governare la transizione nel migliore dei modi e ciò non mi pare stia accadendo.

Come guardare la tv in bianco e nero…si vede benissimo e si capisce ancora meglio…perché spendere soldi nel colore…è usandola da 2 anni ( Kona ev64 ) che oltre a spendere 2 euri x 100/km ( prossimamente magari spiego il contratto) mi rendo conto del prossimo futuro sostenibile… poi, tra qualche anno, andremo o andrà a vedere chi ci sarà ( io forse non ci sarò più!!) certe dichiarazioni ecc. ecc. di certi esperti e o personaggi. Vedi x esempio Tabanelli ieri mattina su Rai 3 ( INCREDIBILE)Anzi credibilissimo, vedi inchiesta di un importante vero giornale statunitense ! Iorio Cavallini

Di solito, per quanto si discute sulle emissioni in fase di costruzione delle auto, si confrontano le termiche e le elettriche pure, tralasciando le ibride o le ibride con la presa.

Mi piacerebbe sapere come queste ultime si pongono rispetto alle altre due categorie. Potrebbero trovarsi in una posizione intermedia, ma non mi sorprenderebbe troppo vedere che le emissioni in fase di costruzione non siano meglio di uina pura elettrica. In fondo, la batteria e’ si’ piu’ piccola, ma l’auto ha tutto il sottosistema termico in aggiunta.

L’altro punto che mi piacerebbe approfondire e’ quanto le emissioni in fase di costruzione siano dovute al consumo di energia elettrica, e quante siano dovute ad altre fonti: le emissioni per la produzione di energia elettrica si riducono (poco) ogni anno. Mi aspetto che le emissioni si riducano per la costruzione sia di veicoli elettrici che termici, ma in misura maggiore per gli elettrici (in parte perche’ ne consumano di piu’ in partenza, in parte perche’ *credo* che buona parte dell’energia in piu’ per la costruzione di batterie sia/possa essere elettrificata.

Per favore pensate ! 1)Troppo spesso NON vengono considerate tutte le emissioni per “produrre e portare” fino nel serbatoio i carburanti nelle auto a pistoni. 2)Una auto elettrica può essere caricata ad emissioni ZERO basta avere il fotovoltaico sul tetto, una a pistoni NO. 3)Il fotovoltaico dura più di 20 anni e le batterie almeno 160’000 km una volta prodotti non emettono più per almeno un ventennio

E’ giusto farsi due conti con la propria testa, ma bisogna essere anche abbastanza umili da capire quando non si hanno le conoscenze necessarie per fareuna stima.

Senza dati, bisogna andare a intuito, e spesso la realta’ e’ controintuitiva. Quando gli studi scientifici divergono dalle nostre opinioni, e’ piu’ facile dire che sono frutto di sponsorizzazioni oscure che accettarli, o per lo meno andare a controllarli…

Per quanto riguarda le emissioni: nessuno studio serio dimentica la fase di produzione e trasporto del carburante.

Di solito si vedono studi “dalla culla alla tomba” come minimo, e spesso anche la fase “dalla tomba alla culla” (il riciclo delle materie prime) e’ preso in considerazione.

di solito l’impatto dell’estrazione di petrolio e tutto il ciclo di trasformazione e distribuzione viene cosiderato a parte. Non sono moltissimi gli studi che fatto il conto seriamente su una termica … anche perche non ce ne bisogno … gia cosi un’elettrica è piu efficiente.

Per studi seri intendi peer reviewed? Perché il problema principale è che ce una moltitudine di “studi” commissionati che dicono le cose più varie, basta giocare un po’ con le ipotesi e il gioco è fatto.

https://www.cell.com/joule/pdf/S2542-4351(19)30271-5.pdf

Grazie per il link, lettura interessante. Ha risposto a qualche dubbio che mi ponevo sopra, tra cui quello sul mix energetico e l’impatto della fase di costruzione dell’auto.

Che molti studi o “studi” sottostimino la parte “well to wheel” e sovrastimino le emissioni di BEV non mi era sfuggito… ma anche cosi’ i motori elettrici mostrano un vantaggio (quasi in tutti gli studi).

Mi sono messo il sito Green NCAP nei preferiti. Ho visto con piacere che la mia id.3 è al top…ho speso bene i miei soldi e quelli del contributo statale… ?

Discutiamo di inquinamento parlandone al telefono chiusi nei nostri garage, con le nostre auto “in moto” , io con la mia elettrica e il nostro amico con la sua ibrida … e dopo qualche ora vediamo chi è ancora vivo !

Ehm… Entrambi? La batteria di una qualsiasi elettrica basta per tener acceso il quadro comandi per ore, anche se francamente non capisco perché dovrei star chiuso in garage al telefono col motore acceso

Per dimostrare che le ibride inquinano meno delle elettriche, ça va sans dire…

Impressionante….. Si accusa qui di essere una lobby nonostante sua tutta la comunità scientifica codice e decine di studi concorde nel dimostrare che una qualsiasi elettrica nel suo completo ciclo vita inquina in media meno della metà di un qualsiasi termico (quindi anche le ibride che sempre termiche sono…) è oltretutto questa metà hanno il non indifferente pregio di emetterla lontanodai nostri nasi e soprattutto da quello dei nostri bambini (i tubi di scappamento di un ibrida invece a che altezza sono?). Prontissimiad attaccare qui ma beanche un dubbio sulla sua fonte di informazione vero?? C’è una frase della lettera che dice molto a mio parere : “un amico che lavora in una concessionaria d’auto mi dice” Che lavoro fa l’amico??? Non ke sfiora che sta leggermente tirando l’acqua al proprio mulino? Se si fa il giro di20 concessionari chiedendo info riguardo ad una elettrica ci si ritrova il 19 di queste con un venditore che farà di tutto per convincerti ad acquistare un termico e sa perché??? Semplicemente perché allo stato attuale per qualsiasi concessionaria sopravvivere senza gli introiti delle officine collegate ottenuti con la grande manutenzione che richiedono i termici mentre le elettriche non ne hanno assolutamente bisogno…. Quindi, ricapitoliamo: qui si farebbe parte di una lobby perché si da ascolto alla comunità scientifica mentre la verità ce l’ha uno che sicuramente non ha alcun interesse a vendere ciò che al suo datore farà guadagnare la metà e che di conseguenza può mettere a rischio il suo posto di lavoro…. sicuramente ha ragione lui!!!!

Moreno son d’accordo con te, però c’è anche da ammettere che tutti gli studi han sempre solo preso in considerazione 1 auto 1 batteria, sia nei costi di esercizio sia nella imoronta carbonica, il che legato al fatto che non tutti raggiungono i 160k km in 8 anni ma magari in 2 o 3,o semplicemente uno l’auto la tiene 20 anni e a metà vita deve cambiarla. In entrambe le ipotesi credo che se i km fatti sono abbastanza comunque vince l’elettrico, al contrario il caso limite opposto, gente che con l’auto fa 3/4k km all’anno quando va bene, difficilmente arriverà al pareggio di emissioni con una termica. Tutto questo tralasciando il fatto che il mix energetico si è fortemente spostato su fonti inquinanti (le rinnovabili rispetto l’anno scorso son calate del 25%, cioè dal 40 e rotti al 30 e rotti % del totale) che complicano le cose ma ci auguriamo sia momentaneo e col solare ed eolico che installeremo copriremo le enormi perdite del idroelettrico, assumendo che siam tutti d’accordo che la siccità sarà sempre peggio ogni estate che passa

Questo (sotto il link) è solo l’ultimo degli studi su questo tema. Ci si può limitare a leggere l’Abstract, che cerco di riassumere: è indubbio che le EV abbiamo una minore impronta di carbonio anche considerando l’intero ciclo di produzione. Il tutto è comunque influenzato da vari parametri tra cui il più importante è la modalità con cui si produce energia elettrica, se cioè da fonti rinnovabili piuttosto che da carbone.

Per fortuna tutti i paesi del mondo stano orientando enormi sforzi verso le energie alternative, se si esclude alcuni paesi asiatici (India e Indonesia purtroppo tra questi).

https://www.researchgate.net/publication/363286344_Life_cycle_carbon_footprint_of_electric_vehicles_in_different_countries_A_review

ma acneh dove l’energia viene prodotta da fossile l’elettrico è meno inquinante comunque. Semplicemente bisognera percorrere poco piu di 100.000 Km per arrivare al pareggio e poi ovviamente inquinare meno. Tutto questo per 2 semplici motivi: PRIMO – un impianto industriale è minimo 2 volte piu efficiente di un motore su 4 ruote soggetto a variazioni estreme e un sacco di variabili. SECONDO – un motore elettrico è minimo 3 volte piu efficiente di un termico.

Per chi ha un minimo di conoscenza non parlatemi delle inefficiente del sistema, verissimo ci sono, ma allora paragoniamole con l’indotto del petrolifero che produce la “corrente” per le termiche.

Purtroppo i tecnici e i venditori dei concessionari ricevono (in)formazioni piuttosto edulcorate da parte delle case auto in base all’offerta disponibile: non è un segreto ed è del tutto normale che le case spingano verso le tecnologie sulle quali sono più forti. Non mi stupirei affatto di scoprire che l’amico del lettore lavori in un concessionario Toyota, ma non solo Toyota è messa così male. Ad esempio se entri in un concessionario Toyota ti diranno che la tecnologia migliore è la full hybrid e se parli di elettrico finisci per ricevere in cambio un lungo elenco di difetti. Se vai in VW ti parleranno bene di elettrico ma se non sei interessato hanno un bel po’ di vecchia tecnologia da venderti e ne saranno ben felici (tanto sanno che in pochi anni molto probabilmente tornerai per comprarti l’elettrica). Per l’acquisto di una ibrida Toyota per mio papà (che vista l’età e l’arrivo da anni di diesel non potevo pretendere di convertire in un sol botto all’elettrico) il venditore è stato molto intelligente: quando ha scoperto che possedevo un’elettrica mi ha chiesto come mi trovassi. Alla mia risposta: “Bene!” è tornato a spiegarci i pregi della Yaris Cross.

Nulla di cui stupirsi, il mondo del commercio girà così.

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